Californication

Lo dico per i miscredenti che non lo sapessero: è iniziata la terza stagione di Californication. Ed è iniziata nel migliore dei modi.

Californication è una serie televisa incentrata sul personaggio di Hank Moody, uno scrittore di successo in crisi di mezza età, dedito all'uso irresponsabile di alcol, cannabis e donne. E questa è la trama delle ultime due stagioni e anche della prossima. Ma se siete interessati alla trama, non è quello che fa per voi, perché gli autori hanno scelto un cliché più vecchio dell'auto di mio nonno, hanno assunto un attore che sembrava finito nel bagaglio dell'auto di mio nonno, li hanno mischiati a dovere e sono riusciti a tirarne fuori una delle serie più belle di sempre.

Scordatevi gli intrecci narrativi di Lost, le storie d'amore di Ally McBeal, la riscrittura della demonografia di Buffy, il futuro di Battlestar Galactica, il pastiche di generi di Firefly... niente di tutto questo.

In Californication hanno puntato dritto alla pancia del telespettatore proponendo due soli argomenti: sesso e droghe, consumati in maniera smodata, compiaciuta e senza rimorso, dall'inizio alla fine di ogni puntata. Hanno corso il rischio di girare la prima serie porno soft-core della storia della televisione, e invece no. Hanno creato un mondo amorale, iperreale, decadente, assurdo e del tutto incompatibile con la comune concezione di realtà.

Insomma, il capolavoro che mi fa apprezzare il mondo occidentale, capitalista, corrotto e prossimo alla fine di cui tutti si lamentano. Forse staremo per estinguerci, ma almeno lo facciamo con stile, come nessun'altra civiltà prima d'ora, e mi sento molto orgoglioso di farne parte. Già mi immagino che bel mondo sarà, quello governato da qualche moralista barbuto o da qualche dirigente post-comunista.

0 commenti: