Copiare, diffondere e piratare

Vorrei spiegare di preciso i termini sotto i quali questo blog è pubblicato. Come si può vedere a fondo pagina, il contenuto di Ottagono Irregolare è pubblicato sotto licenza Creative Commons 3.0 Attribuzione – Non Commerciale – Non Opere Derivate.

Cosa vuol dire in pratica? Vuol dire che innanzitutto è poco più che un accordo tra gentiluomini, perché io non avrei né i soldi, né il tempo, né la voglia di portare in tribunale qualcuno se ruba il mio giocattolo preferito. Ma entriamo nello specifico.

Tutto il contenuto di questo blog può essere copiato, condiviso e trasmesso, a patto che:

  1. la fonte originale venga sempre indicata per mezzo del link, ma senza far credere che vi sia una qualche approvazione da parte mia di chi copia o del suo lavoro.
  2. non ci sia scopo di lucro. Potete stampare anche tutto il blog, ma non potete farlo per guadagnarci. Potete organizzare delle pubbliche letture dei post più interessanti, ma non potete far pagare la gente per ascoltare. E via dicendo.
  3. non creiate opere derivate da esso. Significa che non potete dirigere un film basato sul contenuto del blog, o un fumetto; significa anche che non potete tradurlo in un'altra lingua.

Finché volete copiare e condividere il contenuto di questo blog rispettando questi punti, non avete bisogno di chiedere il permesso, perché è implicito nella licenza. Se volete chiedere il permesso, non fatelo nello spazio dei commenti: è già capitato che una lettrice sia rimasta in attesa di una risposta per mesi, perché quel particolare commento mi è sfuggito; mandate una mail.

Tutti gli utilizzi al di fuori di questa licenza non sono vietati in assoluto, ma possono essere adottati solo previa autorizzazione da parte mia. Al solito, scrivete una mail. Questo vale soprattutto per il punto 3: dubito che qualcuno voglia fare un video a partire dal contenuto di un post, ma altri potrebbero volerlo tradurre, per esempio, o farne altre cose strane. Ovviamente non sono contrario, ma preferisco esserne a conoscenza ed assicurarmi che l'opera derivata rispetti lo spirito dell'originale.


Domande Poste di Frequente

Perché questa licenza? Ritieni che la cultura sia un diritto dei cittadini della rete e che debba poter essere trasmessa senza limiti?

No.

Pensi che l'informazione debba essere gratuita e che non si debba in alcun modo fermare?

No.

Pensi che la cultura sia un patrimonio di tutti e che debba essere slegata dalle logiche del profitto capitalista?

No.

Pensi che il copyright sia il simbolo di un modo vecchio, egoista e avido di concepire l'arte?

No. Penso che il copyright sia l'espressione di uno stadio tecnologico sorpassato. Ha funzionato finché esisteva un mercato delle copie. Ed il mercato delle copie è esistito finché fare delle copie costava molti soldi ed era più conveniente comprare una copia che farsela da sé. Oggi fare copie non costa quasi nulla e cercare di mantenere un mercato del genere non ha senso, è il proverbiale frigo venduto agli eschimesi. Infatti l'unico modo in cui ci si riesce è attraverso l'uso della forza; senza la coercizione dello Stato, il mercato delle copie non esisterebbe e nessun imprenditore si metterebbe in testa di far soldi vendendo copie.

Ma non pensi che senza il copyright gli artisti non potrebbero vivere del loro lavoro?

No, perché il loro lavoro non consiste nel vendere copie del lavoro altrui, ma nel creare contenuti originali. Infatti gli autori vendono alle società produttrici di copie il diritto di copiare il proprio lavoro, ed il loro guadagno deriva principalmente da questa vendita. In teoria gli autori, una volta venduto il diritto di copiare la propria opera, non potrebbero copiarla a loro volta.

Caso diverso invece per chi produce software, perché il loro lavoro non è venderne delle copie, ma purtroppo la tecnologia che permette la diffusione del software è la stessa che permette la copia a costo quasi nullo, quindi si trovano ad avere gli svantaggi dell'industria tradizionale (costi di produzione alti) ed insieme gli svantaggi dell'industria digitale (facilità di copiare il loro lavoro).

Come pensi che musicisti/scrittori/artisti possano guadagnare abbastanza da potersi dedicare esclusivamente alla produzione di opere originali?

Non lo so. Se qualcuno decide di vendere un romanzo, è sua responsabilità trovare un modo di farlo pagare al lettore. Ma se il produttore di contenuti vuole affidarsi a chi per lavoro vende copie, deve rendersi conto che il mercato delle copie sta morendo a causa della tecnologia e che non c'è modo di vivere dedicandosi ad un mercato morto.

Cosa pensi dei DRM e di tutti i metodi trovati fino ad ora per impedire la copia di opere soggete a copyright?

Ogni azienda ha il diritto di cercare di impedire la copia di ciò che vende, attraverso i mezzi tecnologici che ritiene più opportuni (senza che questi danneggino il software o l'hardware dell'utente). Trovo inaccettabile che tali aziende possano usufruire, e gratuitamente, della forza coercitiva dello Stato per mantenere in vita un mercato che altrimenti – per loro stessa ammissione – non esisterebbe nemmeno.

Quindi tu non faresti mai pagare per leggere il tuo blog?

Personalmente vorrei che ogni lettore pagasse 5000 euro al mese per leggere il mio blog, ma i lettori no. Se fossi una grossa casa editrice, farei in modo che il Parlamento emani una legge che obblighi tutti i miei lettori a versarmi 5000 euro al mese e avrei a disposizione l'intera Polizia Postale per sgamare chi sgarra. Ma sono solo un blogger sconosciuto e non ho altra scelta che mantenere il blog gratuito.

Che cosa pensi di chi fa pagare per accedere al proprio sito?

Fa bene.

Cosa pensi della pubblicità nei blog?

Crea l'effetto Formula 1: di fronte ad una serie di pubblicità che si muovono veloci sullo schermo, o ti addormenti o cambi canale. Era una battuta. In realtà non ho idea di cosa sia la pubblicità sui blog: io utilizzo come browser Firefox, cui ho aggiunto due estensioni (NoScript e Adblock Plus) che bloccano in automatico ogni pubblicità ed ogni forma di script della pagina. È la ragione per cui non metto pubblicità nel mio blog: nessuno la vedrebbe.

Ti sei scelto come nickname un nome protetto da copyright. Come lo giustifichi?

Ammesso che il nome sia veramente soggetto a copyright (la foto che uso nel profilo sicuramente lo è), è una forma di omaggio: non utilizzo quel nome per fare soldi, né per avere accessi al blog. È come chiamarsi “Madame Bovary” o “Otello”. I proprietari dei diritti possono comunque contattarmi, nel caso in cui vogliano avere spiegazioni.