Un gioco da bambini


Il 2010 appena trascorso resterà nei miei ricordi come l'anno della tecnologia per bambini. Per molti sarà stato l'anno delle prostitute in politica, per altri l'anno dello scontro tra Marchionne e la FIOM, o quello degli studenti che protestano contro la Gelmini.

Per me, è l'anno in cui è divenuta preponderante a livello di massa l'idea che l'efficienza e la bontà di una tecnologia si debbano misurare in base alla capacità di un bambino non ancora scolarizzato di utilizzare la tecnologia medesima.

Sto certamente pensando al touch-screen, glorificato perché alla portata dei fantolini, ma non mi limito a questo: in svariati ambiti è idea diffusa che l'ergonomia debba essere tale da non richiedere alcun apprendimento, se non quello possibile ad un bambino.

Ma cosa succederebbe se tutta la tecnologia umana si fondasse su questo principio?

Innanzitutto, sarebbe difficilissima da creare. Dovendo usare le mani per muoversi. Perché cammineremmo tutti a quattro zampe, visto che quello è il modo in cui i bambini naturalmente deambulano. Ma anche se potessimo usare le mani, avremmo molto poco da fare: un bambino non sa usare il fuoco, non sa scrivere, non sa costruire un riparo per la notte o filare la lana per avere dei vestiti.

Sostanzialmente la civilizzazione è incompatibile con le capacità di un bambino. Per questo motivo servono decine di ingegneri incredibilmente abili e preparati per arrivare a creare un gadget che possa essere usato anche da un bambino in età prescolare.

Che poi in pratica vuol dire una minoranza che possiede le conoscenze può stabilire cosa la maggioranza debba usare, quando e in che modo. E finché si tratta del sottoscritto che non può vedere un video di YouTube sul famoso tablet perché l'applicazione dedicata non lo consente, non è neanche un problema. Ma in un mondo in cui l'alfabetizzazione ormai coincide con il saper usare un computer anche nel lavoro peggio pagato, glorificare l'analfabetismo non mi pare la più saggia delle decisioni.


3 commenti:

liberi_tutti ha detto...

Non c'è una glorificazione dell'analfabetismo: certi gadget tecnologici sono solo perline/collanine colorate per, buoni selvaggi [evoluti].

FM ha detto...

Stai affermando che sai costruirti un riparo per la notte o filare la lana per avere vestiti?

Forse il processo che hai appena scoperto, infastidendoti, è partito molto prima dei touchscreen :)

FM

FM ha detto...

Caro Tommy, ecco a lei i lumi.

Prendiamo in esempio questo tratto:
"Che poi in pratica vuol dire una minoranza che possiede le conoscenze può stabilire cosa la maggioranza debba usare, quando e in che modo"

Scusa, come mai una minoranza che possiede le conoscenze (per produrre) può stabilire (quindi produrre) ciò che una maggioranza poi andrà ad usare?

Secondo me è dovuta alla divisione del lavoro. Chiaro che poi ci sono molti fattori che portano a "questi giochi da bambini", può essere un sistema per estendere il bacino d'utenza, una maggiore sensibilità per l'usabilità e la fruibilità che da corretto principio sta sfumando in banalissima moda, requisito geek.

Ma se trovi che la mia opinione non sia corretta dirmi perché, argomentando. Siamo entrambi maggiorenni, i trucchetti di non rispondere e cambiare discorso risparmiamoceli, o almeno non ripeterli troppo a lungo è già la seconda volta che divaghi, prima volevi una curiosità, dopo hai provato col tema del post.

Devo ammettere che sono così deluso che non mi interessa più ne la tua opinione ne sapere chi è che in famiglia fila o se la tua casa l'hai fatta con i mattoni crudi o con il legno della foresta nera, era interessante, ma non ci tengo più.

FM