Matteo 5,37

Tra le difficoltà che ho incontrato vivendo qui in Germania una delle più sottili da riconoscere è quella comunicativa. Non ce ne accorgiamo, ma noi italiani comunichiamo attaverso un linguaggio molto complesso e ricco di sfumature.

Una frase può cambiare di significato il base al tono con cui viene espressa, in relazione alle espressioni facciali, ai movimenti del corpo. Facciamo, nella lingua parlata, ampio uso di iperboli, di doppi sensi, di ambiguità semantiche e di ironia al punto che ci si può permettere di usare parole offensive in senso affettuoso.
Anche se a star zitti non si sbaglia mai.

In Germania, ma da quel posso dire per esperienza, anche in Olanda, Scandinavia, la fascia nordica dell'Europa, l'uso della lingua è più letterale, e non c'è molto spazio per l'ambiguità. A significa A e difficilmente esistono funzioni non verbali che possano alterarne il significato.

Quando questi due mondi comunicativi entrano in contatto insorgono le difficoltà. Se ad esempio alla richiesta di ragioni l'italiano risponde con l'eloquentissimo “eeeeh” che significa “cosa ci vuoi fare? Son cose più grandi di me... solo Iddio ha la verità: che te lo dico a fare, che tanto siamo tutti impotenti di fronte alla morte?”, l'interlocutore rimarrà educatamente in attesa per giorni della risposta, perché “eeeeeh” non è una parola, non ha alcun significato e quindi magari un semplice “non so” sarebbe stato meglio. Solo che non “non so” non è la vera risposta, perché “non so” attribuisce a chi lo esprime una qualche responsabilità che invece “eeeeh” rimuove totalmente.

Le situazioni più difficili sono quelle in cui l'italiano ricorre all'artificio retorico di dire A per indicare il contrario di A; l'ironia, che si fonda sulla condivisione dei parlanti di una serie di segnali esterni a lessico. Ora che ci penso, è una cosa che non ho mai sentito da uno straniero, mentre con i colleghi italiani, per farci due risate, capita spesso di fare discorsi di questo tipo.
I tedeschi non comprendono che "Alleanza" non significa sempre alleanza.

L'altra sera eravamo alla cena di Natale con l'azienda. Un paio di nordici hanno cominciato a lanciare commenti offensivi nei riguardi della cameriera che serviva al nostro tavolo. Secondo loro era stupida e scema, perché gli ordini non arrivavano con sufficiente velocità. Sapete, il ristorante era completamente vuoto, c'eravamo solo noi, quindi se la mia birra non arriva entro un minuto dall'ordine vuol dire che la cameriera è stupida. Non incapace sul lavoro, non imbranata. Stupida.

Infastidito, ho provato a buttarla in ridere, dicendo ammiccante che in fondo non è certo per il cervello che le donne ci piacciono, no? Il collega nordico (non tedesco) mi risponde tutto serio “allora la tua ragazza è stupida?”

Qui il processo è interessante. Primo, non sono riusciti a comprendere che con quella frase non affermavo il suo senso letterale. Dal loro punto di vista, era sì una battuta, ma di un maschilista che pensa che le donne siano stupide. Secondo, una battuta fintamente sessista provoca imbarazzo, perché non si può dire “donna stupida” in pubblico, mentre è lecito dare della stupida ad una cameriera solo perché sta facendo il suo lavoro in un ristorante pieno di gente e non passa tutta la sera a chiedere a te povera stellina quanti cubetti di ghiaccio vuoi nel bicchiere (cosa che non sarebbe successa se il cameriere fosse stato maschio, ci scommetto la cistifellea).

In questo caso è stata colpa mia, perché avrei dovuto sapere che quella è la reazione standard alle battute. Il mio consiglio è di ricordare che quando si parla con i nordici si deve dire tutto attraverso frasi non ambigue, prive di domande retoriche, senza ricorrere al linguaggio del corpo e agli ammiccamenti del tono di voce.

Non ricorrete mai agli “eeeeh”, ai “capisc' a me”, agli occhiolini tipo “ci siamo capiti”. Sia il vostro parlare sì sì, no no. Il di più viene dal maligno.

(soprattutto, sperate che la ditta organizzi la cena di Natale in un ristorante meno a buon mercato, così non ci saranno problemi con le cameriere troppo indaffarate)


Eroe del nostro tempo

Fermi tutti. Mi sono informato e scopro che Assange sta diventando un eroe moderno per i motivi sbagliati. Tutto questo ciarlare di libertà di informazione sta nascondendo la vera ragione della grandezza di Assange. Dobbiamo ristabilire la verità.

Premetto che non condivido necessariamente le azioni dell'uomo dal capello bianco, ma gli riconosco di avere cojones.
... e un gancio per le teste dei mostri

Tutto comincia quando il biancocrinito vola in Svezia. Va a un convegno dei socialdemocratici e conosce una signora appartenente a tale partito. Una nota femminista. Ora, fate bene attenzione, perché una socialdemocratica femminista svedese è una che non scherza per niente quando si tratta di maschi, è una seria veramente. In più questa particolare femminista svedese – se non ho capito male – ha scritto un libro in cui spiega che le donne devono vendicarsi degli uomini. Un peperino da antologia.

Quando lo viene a sapere, il biancocrinito proclama “sfida accettata!” e lo stesso giorno se la porta a letto, sussurandole “chi è che si vendica eh? Chi è che si vendica?” Non contento, al medesimo convegno, conosce un'altra donna, e il medesimo giorno si porta a letto anche lei!

Solo che l'avevano avvertito, guarda che in Svezia c'è una legge per cui se hai rapporti sessuali e non indossi il preservativo contro il volere o all'oscuro della compagna commetti un reato penale. E senza indugio, il nostro ha proclamato “sfida accettata!” e con entrambe le signore si è prodigato in una illecita cavalcata a pelo, in ispregio della legge e delle femminste svedesi.

Poi c'è la questione dei messaggi segreti delle ambasciate americane. La perdita dei documenti era un fatto noto alle autorità, di cui si sa anche il responsabile, un soldato che è stato chiuso in un cella la cui unica chiave è stata inserita nel prossimo programma spaziale per la conquista di Marte. Questo disgraziato non se lo è filato mai nessuno, nemmeno so come si chiami, ed è destinato a marcire in gattabuia ignorato anche da sua madre.

Assange si è trovato in mano questi documenti, in cui si dice che in Iraq c'è la sabbia, in Russia bevono la vodka e dai quali si evince che gli americani non hanno ancora capito che quando in Italia uno ti confida che il capo è stanco per colpa dell'attività sessuale è un complimento e una fanfaronata, non un dispaccio segreto. Monta un hype a riguardo che nemmeno ai tempi del Segway, pubblica sta roba inutile e basta, diventa l'immagine della libertà del giornalismo e adesso si trova con le polizie di tutto il mondo che lo cercano. Ma non per i documenti segreti: per aver trombato senza preservativo!

È chiaro dunque che quest'uomo è un genio, è un troll talmente perfetto da scavalcare gli argini della trollitudine e ascendere all'empireo dei grandi di questa Terra. Purtroppo verrà ricordato come un difensore della libertà o come il nemico pubblico numero uno, ma probabilmente anche questo era il suo piano da troll.

I meccanici sono come i dottori

È vero che nella vita si è condizionati dall'ambiente in cui ci si trova, signora mia. Quand'ero in Italia, per ogni spostamento usavo esclusivamente la macchina o la moto. Non esagero se dico che l'unico fastidio era quello di camminare dal salotto alla macchina, uno spazio che consideravo già eccessivo da percorrere a piedi.

Quando sono sbarcato in Germania mi sono dovuto convertire ai mezzi pubblici. Che niente da dire, sono ottimi, però hanno due difetti: uno congenito, i tempi di percorrenza sono più lunghi e le attese altrettanto; ed uno endemico, che costano proprio tanto.

Ma in Germania hanno anche la passione per la bicicletta. Per capirci, in America c'era Pimp My Ride, in Italia Pimpami il motorino, in Germania Pimpami la bicicletta. Cioè, un ragazzo si sente fico per la bicicletta, come da noi per il motorino.

Così alla fine mi sono trovato a girare in bici per risparmiare tempo e soldi. Non lo faccio per l'ambiente (per me l'ecosistema può essere distrutto, se questo significa avere una Coca Cola ghiacciata), né per la salute (considero lo sport un crimine contro l'umanità). Ci vado al lavoro e ci vado a fare le passeggiate.

Ne ho avuta ormai qualcuna e un po' di esperienza me la sono fatta. La regola fondamentale è che meno la lasciate in mano ad un meccanico meglio è. Non perché i meccanici siano malvagi, ma perché quando la bicicletta è un fenomeno di massa come qui in Germania, i professionisti tendono spontaneamente a livellarsi sugli standard buoni per la massa. E questo è male.

La situazione è che per avere una bici decente dovete pagare tanti soldi e la dovrete portare costantemente dal meccanico, il quale sta subendo la stessa trasformazione del meccanico delle macchine: non aggiusta più niente e si limita a seguire una check list per il tagliando annuale e sostituisce quello che non va, perché è entrato nell'ottica che non conviene aggiustare mai ed in nessuno caso. Sottolineo che questa non è colpa dei professionisti, ma del mercato composto da troppe persone con troppi soldi da spendere senza giudizio.

È come se il mercato dei cellulari si polarizzasse su telefoni costosissimi, con un sistema operativo completo, internet e tutto quanto, utilizzati per fare chiamate e mandare SMS. Assurdo no?

Al momento ho una bici discretamente bella. Italiana, non so neanche quanti rapporti e tutto quanto. Mi ci trovo benissimo. Ma mi sto rendendo conto che devo fare il passo successivo e costruirmi la mia bicicletta.

Come base userò la bici da corsa che utilizzavo prima di questa. La trasformerò in una monomarcia ridotta all'osso, telaio ruote catena e freni. La lascerò a ruota libera, che sono troppo vecchio per passare alla ruota fissa. Come le bici di una volta, ma più cool. Ed in più arriverò a fare a meno quasi del tutto del meccanico.

Berlusconi

Berlusconi Berlusconi Berlusconi.

Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi Berlusconi.

Google Analytics alla mano, i post su Berlusconi raddoppiano le visite al blog e anche i visitatori unici assoluti.  

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni [sneak preview]

In originale You Will Meet a Tall Dark Stranger (che ci volete fare? Non cambieranno mai).

C'è un gruppo di persone dell'upper class britannica che vive nei posti dove vive l'upper class britannica. Sono tutti ricchi, ci sono scrittori che non riescono a scrivere - forse perché non hanno nemmeno un computer in casa, mogli di scrittori appassionate d'arte, tenutari ricchissimi di gallerie d'arte, artisti e critici letterari. Trascorrono il tempo divorziando.

Poi c'è una madre di famiglia che mantiene tutta questa schiatta e naturalmente è lei la pazza allucinata. C'è anche una giovane donna che proviene da una decina di classi sociali più in basso, naturalmente è una prostituta stupida e ignorante che vuole fare l'attrice di Hollywood.

Se tutta questa upper class si trovasse un lavoro e smettesse di bere superalcolici anche a colazione, magari sarebbe meno nevrotica. Starsene ubriachi seduti sul divano tutto il giorno non deve aiutare la stabilità mentale. Ho detto che è un film di Woody Allen?

Piacerà alle signore. E a chi crede che i romanzi e l'arte dovrebbero condurre ad una vita d'agi, di dotti simposi (etimologicamente parlando) e di giacigli occupati da persone gnocchissime.

Commento finale: vorrei avere io i loro problemi.  

Iniziano ad essere fastidiosi

Ieri volevo guardarmi una puntata di Glee e invece ho trovato uno stormo d'aquile:



Non mi preoccupo, è già successo. Basta aspettare uno o due giorni e tutto torna come prima.

La mia idea a riguardo è molto chiara. La legislazione sul diritto di copiare è il tentativo da parte dei produttori di copie di mantenere o espandere per mezzo della forza di polizia un mercato dal quale non sarebbero altrimenti in grado di ottenere i ricavi voluti. Non dovrebbero esistere né leggi né azioni coercitive dello Stato che impediscano al singolo di usufruire di una tecnologia solo perché 30 anni fa questa tecnologia era molto costosa. Libero mercato.

Così come non esiste una legge che impedisce di prepararsi le lasagne in casa al fine di proteggere i guadagni dei ristoranti, ugualmente non dovrebbe esistere una legge che impedisce di copiare dei file multimediali al fine di proteggere i guadagni delle aziende che copiano file multimediali.

Non so come andrà a finire, ma non credo che la mia posizione prenderà il sopravvento. Storicamente quest'idea ha sempre perso nel mondo occidentale capitalista. Nei sistemi capitalisti il libero mercato è sempre stato soppresso a favore degli interessi del più forte. Si è cominciato agli albori della rivoluzione industriale, reinventando il concetto di proprietà privata e creando la polizia che difendesse questo nuovo diritto, e non ci si è più fermati: ogni volta che un'entità economica ne ha la possibilità, chiama in aiuto lo Stato per chiudere il mercato e mantenere una posizione di privilegio.

Una cosa in cui il capitalismo è sempre stato dieci passi avanti ai propri critici, soprattutto quelli di matrice socialista, è che i capitalisti non sono filosofi. Data la realtà, cercano di trarne vantaggio economico e di pianificare l'azione coerentemente alla realtà stessa. I suoi critici invece rifiutano il confronto sulla realtà ed elaborano teorie fondate sull'assunto che il capitalismo, essendo cattivo, morirà. Così in teoria il capitalismo sarebbe dovuto estinguersi circa 150 anni fa, ed in teoria il socialismo avrebbe dovuto portare pane, pace e uguaglianza. Infatti...

Nei Paesi capitalisti la classe dirigente ha imparato a chiamare “libero mercato” il controllo del mercato da parte dello Stato a suo favore, e a chiamare “socialismo” qualsiasi cosa su cui non abbia messo le mani. Dall'altra parte, siccome sono farlocchi, se la sono bevuta da farlocchi quali sono e così loro non vogliono il “libero mercato” dei capitalisti, vogliono le regole e vogliono l'intervento statale. Solo che lo Stato è in mano al più forte, cioè ai ricchi, che così possono fare il bello e il cattivo tempo.

Coerenza tra pianificazione e realtà: il potentato pianifica il vantaggio economico attraverso la forza dello Stato e lo ottiene. Invece la sinistra (latu sensu) lancia anatemi contro il nemico dei potentati, il libero mercato, e chiede l'intervento statale contro quelli che stanno a capo dello Stato. Il risultato è la bocca a O di fronte al manganello della polizia mandata a difendere il “libero mercato” pagato coi soldi delle tasse.

Per quanto riguarda il copyright sta succedendo lo stesso. La polizia viene mandata a sopprimere il libero mercato delle copie a vantaggio delle posizioni di rendita dei maggiori attori economici, mentre quelli contrari ragionano come se la realtà procedesse secondo i loro desideri e discettano sulla fine imminente del modello economico fondato sull'obsoleto copyright.

La realtà sembra dire qualcosa di preciso. Fino a dieci anni fa era possibile fare una copia di un prodotto multimediale o la fotocopia di un libro senza particolari problemi. Oggi invece è vietato per legge, e non solo. Chi compra un prodotto multimediale, o anche una console per i videogiochi, acquista la mera licenza di utilizzo, che è revocabile. Condividere file protetto da copyright sta diventando un reato penale. Anche l'idea di scaricare gratuitamente da internet sta lentamente tramontando: usare il p2p è un azzardo. Magari non in Italia, ma in altri Paesi le citazioni in giudizio arrivano, così come le multe salate, anche allo studente squattrinato. Per abbassare il rischio i più accorti sono passati ai sistemi di download diretto, ma per quelli si paga. Addio scaricare gratis.

In compenso servizi come iTunes, che fanno pagare di più per avere meno di quello che si trova gratis, macinano milioni. Colossi come Amazon vendono libri elettronici e poi, ogni tanto, decidono che il libro che avete regolarmente pagato deve essere cancellato dal vostro Kindle.

Non vedo all'orizzonte un drastico cambiamento di rotta. Chi è contrario al copyright ricorre ad argomenti che non hanno presa nella realtà e muovendo da presupposti che sono solo teorici. I gradi attori economici ottengono, qui ed ora, che il mercato venga strozzato in loro favore e, sullo sfondo, la litania dello Stato che deve regolare il mercato offre il quadro ideologico alle major.

Perché non si può predicare il controllo statale del mercato e poi lamentarsi che la polizia persegue chi viola le leggi che controllano il mercato.