Il motivo per cui non combatto battaglie di principio è costituito quasi interamente dai potenziali compagni di battaglia. Magari alcuni principi andrebbero anche difesi, ma tanto diventerebbero strame a causa dei loro difensori. Anzi, aggiungo: più il principio è nobile e importante, più sarà oltraggiato da chi lo sostiene.
L'altro giorno papa Benedetto XVI,
stando ai giornali, ha detto una frase molto semplice e molto vera: l'educazione sessuale impartita in certe scuole statali non è neutra, ma frutto di scelte ideologiche contrarie alle sue. Ora, questo è banalmente vero. Quando uno Stato sceglie di istruire i giovani su come funziona la riproduzione degli esseri umani, su come la si possa evitare, su come essa possa essere foriera di malattie talvolta mortali e su come si possano anch'esse evitare, compie una scelta ideologica che si oppone a quella ufficiale cattolica, che vorrebbe i propri seguaci vergini fino al matrimonio e contrari ad ogni forma di contraccezione.
Ok, il pastore tedesco omette di riferire che la sua visione a riguardo non è praticata nemmeno dai suoi seguaci; che alcuni suoi ministri non riescono a tenere la patta abbottonata di fronte ad un bambino ma gli avanza tempo di giudicare gli altri; che il paragrafo del Catechismo in cui si fa obbligo di rimanere vergini fino al matrimonio sta nel capitolo “Raddrizzare le gambe ai cani nel periodo della migrazione degli asini volanti”; che ormai sono lo zimbello del mondo, ci sono persino giochi flash che li perculano sonoramente.
A parte tutto questo, dicevamo, ha ragione, perché quei progetti educativi servono proprio a disarticolare le credenze magico-sciamaniche di antica origine, come il considerare le donne mestruate “impure”, l'infibulazione, la circoncisione rituale, la verginità e l'idea che Dio abbia tempo di pensare a quello che fa la gente a letto, quando ci sono tutti quei preti da perdonare per aver interpretato male la frase Sinite parvulos venire ad me.
L'unica differenza tra le due ideologie è che quella atea e scientifica ha lo scopo di fornire le conoscenze che permettano al singolo di scegliere, mentre quella papalina ha lo scopo di fornire la scelta a prescindere dalle conoscenze. Non sarà ozioso ricordare che la prima è giusta, mentre la seconda è sbagliata, visto che in un sistema ateo-scientifico il pensiero magico-sciamanico può vivere pacificamente, mentre il contrario no. Prova ne sia che negli ospedali italiani possono lavorare ginecologi che confondono la contraccezione con l'aborto e che impongono ai pazienti le proprie superstizioni anche quando il paziente non le condivide.
Quindi, di fronte al pastore tedesco che afferma la non neutralità dell'educazione ateo-scientifica, il non credente medio avrebbe dovuto scrollare le spalle, abbozzando un “sì, e allora? Qualche problema?” e tirare per la sua strada. Invece la reazione media è stata quella di cercare di dimostrare che il Papa aveva torto, anche quando aveva ragione. Voglio dire, se il Papa dice che i principi liberali e illuministi gli fanno schifo perché vanno contro i suoi, non ha torto, perché in effetti è così. Ed è proprio il motivo per cui si abbracciano: perché cercano di superare la visione magico-sciamanica della realtà che il clero continua a difendere nonostante tutto.
Ma ormai si da contro al Papa perché di sì, l'ateismo è diventato un fenomeno di massa e che gli atei ormai parlano senza sapere quello che dicono. Alla fine era meglio essere l'unico ateo nel paesello democristiano, almeno non dovevo vergognarmi di quelli che la pensavano come me.
E adesso godiamoci la serie di commenti pacati e senza astio che seguiranno.