Un lettore ci ha mandato la sua testimonianza sulla sua brutta dipendenza. Pubblichiamo solo alcuni brani significativi, ma questo spaccato di sofferenza e dolore di vivere, ma anche si speranza e redenzione, merita di essere condiviso, anche e soprattutto per tutti quelli che stanno soffrendo lo stesso. Per gli ovvi motivi non riveleremo l'identità del lettore.
Giorno 1
Sono partito con grande entusiasmo. So che ce la posso fare. Ho deciso di tenere un diario per aiutarmi a superare la possibile crisi d'astinenza. I miei amici non sanno niente. La mia ragazza nemmeno. Voglio fare una sorpresa al mondo intero.
Giorno 2
Ieri è stata meno dura di quanto pensassi. Credevo che arrivare a sera fosse una pena, come quando si smette di fumare. Invece sono andato via liscio. Dai, che se continuo così sarà un passeggiata di salute.
Giorno 3
Immagino che l'entusiasmo iniziale stia svanendo, perché adesso non mi sembra così facile. Ci penso ogni momento della giornata. La gente mi parla, io non li ascolto, li sento solo in sottofondo mentre la mia mente è sempre lì, sempre lì, sempre lì.
[…]
Giorno 10
Non è facile, non è facile per niente. Il primo giorno è stato l'unico davvero facile. Spero che la sera arrivi presto, così posso dormire e non pensare più a niente. È come se avessero tolto il puntello alle mie giornate, è come aver perso il collante che teneva insieme la mia quotidianità. Adesso ogni giorno è solo una sequenza di fatti slegati senza senso.
[...]
Giorno 30
Il primo mese da quando ho smesso. Molto lentamente comincio a non pensarci più, ma è quasi impossibile farne a meno. Soprattutto con gli amici, ma anche in ufficio, è una presenza costante, tutto e tutti mi ricordano cosa voglia dire farne a meno. Sono consapevole di avere un problema, e ancor di più da quando vedo gli altri. Io ero come loro fino a quattro settimane fa e non voglio più.
Giorno 31
Che coincidenza: ieri sera prima di dormire Alessandra mi ha detto che le sembravo cambiato e che le ultime due settimane sono state deliziose. Le ho chiesto perché. Mi ha risposto che mi vede più sereno e disponibile, molto più presente e attento. Ha voluto sapere che cosa fosse successo, ho detto “non lo so, niente”. Dentro di me ero felicissimo, è stato uno stimolo fortissimo a continuare e a non mollare.
[…]
Giorno 78
Oggi stavo quasi per cedere. In ufficio tutti parlavano della nuova proposta di legge del governo e io non sapevo cosa fare. Più di due mesi senza leggere il giornale e mi sentivo ad anni luce di distanza da loro. Erano arrabbiati, infuriati, alzavano la voce e mi chiedevano di partecipare alla discussione, di prendere una posizione, di spiegare a chi non era d'accordo con loro per quale motivo stesse sbagliando. Non potevo dir nulla, non sapevo di cosa stessero parlando. Al loro confronto parevo un'ameba.
Giorno 79
Non la smettono di discutere di questa proposta di legge. Mi faccio violenza e non uso internet per leggere i giornali. Eppure sono lì, facilissimi da raggiungere, tutta quell'informazione a mia disposizione. Ma devo resistere, ce la posso fare. Devo inventarmi qualcosa. Non devo leggere i giornali.
Giorno 80
Ho adottato una nuova strategia. Quando iniziano a discutere della legge, faccio finta di avere qualcosa da fare e me ne vado. Per distrarmi, vado a parlare con la segretaria e con la receptionist. Del tempo, dei loro telefilm preferiti. La segretaria ha anche una bambina: le ho promesso che io e Alessandra possiamo farle da baby-sitter, se qualche sera ha voglia di uscire. La ragazza alla reception invece studia e lavora per pagarsi le tasse universitarie.
[…]
Giorno 234
Non vorrei esagerare con l'ottimismo, ma le cose stanno andando proprio bene. Per esempio, nell'ultima settimana non c'è stato un solo momento in cui abbia pensato alle notizie, a tenermi informato o a leggere un giornale. Soltanto qualche mese non facevo altro. Alla fine ho dovuto dire ad Alessandra che mi stavo disintossicando dai giornali ed era per questo che mi vedeva molto più sereno e presente. All'inizio non sapeva come reagire, ma visto l'effetto mi ha supportato in tutto e per tutto.
Giorno 235
Incredibile! La ragazza della reception, che ha tipo 10 anni meno di me, che potrebbe avere tutti gli uomini che vuole, quella che tutti pensano che se la tiri perché si crede tanto bella, ci sta provando praticamente senza sosta. All'inizio pensavo che certe battuttine fossero così, senza senso, ma ormai è chiaro che ci sta. Non che voglia fare niente, io ho Alessandra, ma cavolo se mi fa piacere. E solo perché in pausa caffè mi fermo da lei a fare due chiacchere invece che litigare con i colleghi sulla finanziaria.
[…]
Giorno 311
Ah, se penso a com'ero dieci mesi fa... 311 giorni senza toccare un giornale o guardare un TG. Ormai non aggiorno quasi più questo diario, tanto non ho più niente da scrivere. Non sento più la mancanza delle notizie, non ho più paura di andare online e cedere al desiderio di informarmi. Con Alessandra va come meglio non potrebbe andare.
[…]
Giorno 365
Un anno! Un anno senza leggere i giornali. Ne sono fuori, mi sento un uomo nuovo, l'aria che mi entra nei polmoni è fresca come non lo è stata mai, il cibo ha un sapore come nessun altro prima.
Prima di smettere, le mie giornate iniziavano con un'arrabbiatura di quelle da manuale. Già alla prima pagina iniziavo a inveire dentro di me; poi mi arrabbiavo con i colleghi, che non capivano niente, che leggevano il giornale “sbagliato”, che si facevano abbindolare da notizie “preconfezionate”. Poi la sera su Facebook, o al pub con gli amici, ancora incazzature perché e la legge, e il governo, e la guerra e tutto quanto. E hai letto l'articolo questo, e l'hai letto l'editoriale quest'altro.
Oggi invece basta. Mi sveglio, faccio colazione e non sono arrabbiato. Vado al lavoro e non sono arrabbiato. Non litigo con i colleghi. Non vado avanti per delle ore a discutere con i miei amici. Non inoltro e condivido come un forsennato articolo dopo articolo tutto quello che trovo in rete.
Pensavo che sarei diventato ignorante e stupido. Temevo di tramutarmi in un pessimo cittadino. Invece ho scoperto che non leggere i giornali non crea nessun disturbo alla propria intelligenza e cultura. Mi sono reso conto che per anni ho creduto di ricevere sapere e conoscenza, ed invece erano solo paccottiglia venduta un euro a copia, buona per avere un motivo per insultarsi al bar, ma niente di più. Ero come un cagnolino addestrato ad abbaiare a comando, bastava suonare la camapanella della notizia del secolo che mi mettevo in piedi sulle zampine posteriori e mostravo i dentini affilati.
Del mondo non ne so meno oggi di quanto ne sapessi un anno fa, solo che sono più sereno, mi dedico alla mia donna, sono più gentile con i colleghi e non litigo più con gli amici. Sono rinato e non sono mai stato così soddisfatto in vita mia.
11 commenti:
E sono sempre di più =°)
Mi ricorda il monologo in "la realtà è un uccello" di Gaber. Solo che lui ci ricascava
Cioè, omiodddddddio, non ci posso credere, che qualcuno abbia pietà di noi...
Il tizio in questione non sa che Corona ha sbattuto fuori di casa Belen lasciando per strada le sue valige?
Cordialità
Attila
Tu ci scherzi, ma vivendo a l'estero sono cosi' schifato dei giornali e della politica italiana che penso spesso a fare la stessa cosa e smettere di leggere i giornali italiani. Qualche volta ci ho pure provato, ma non sono stato forte come il tuo amico immaginario. Magari ci riprovo, le uniche notizie che voglio sentire sull'Italia dovranno venire dalla stampa estera. Che dite ce la faccio?
Saluti
M
Tu ci scherzi, ma vivendo a l'estero sono cosi' schifato dei giornali e della politica italiana che penso spesso a fare la stessa cosa e smettere di leggere i giornali italiani. Qualche volta ci ho pure provato, ma non sono stato forte come il tuo amico immaginario. Magari ci riprovo, le uniche notizie che voglio sentire sull'Italia dovranno venire dalla stampa estera. Che dite ce la faccio?
Saluti
M
Non c'è scritto che il lettore non sia inglese...
@lamb-O: siamo legione!!! :-)
@Attila: chi è Belen?
@Anonimo: non conoscevo quel pezzo di Gaber.
Il fumo mi sta uccidendo, lentamente, in modo impercettibile giorno dopo giorno, ma mi sta uccidendo e non riesco a uscirne fuori.
Leggendo "Il tunnel" mi è venuta l'idea: forse dovrei provare a tenere un diario, dove registrare discese e risalite durante il cammino che porta alla meta finale: libero dal fumo!
Grazie del post.
In bocca al lupo Osvaldo.
Io ne sono uscito, ce la puoi fare anche tu :-)
solo giornali e tg locali !!! ed è già troppo insopportabile la politica, certa economia(sindacalisti e altri personaggi autorerenziali...) e gossip e informazioni riempi spazi-tempi... di certi argomenti però (il dio supremo calcio...) essendo immersi nella società non si riuscirà mai di esserne astemi, sarà dura ma almeno cercare di selezionare e farsi scivolare addosso troppa ignoranza-schifo ecc...
Non so che giornali locali leggi tu, ma quelli che leggevo io facevano rabbrividire le pozzanghere... Vade retro!
Posta un commento