Prolegomeni al ciclismo urbano

L'Italia è una delle patrie del ciclismo. Ottime biciclette, ottimo seguito, lunga storia. Il ciclismo è uno sport però. È un passatempo, una professione per alcuni. Invece la bicicletta come mezzo di trasporto è quasi completamente negletta. 

È fondamentale distinguere tra la bicicletta sportiva e la bicicletta come mezzo di trasporto, allo stesso modo in cui si distingue tra un'auto da corsa e un'utilitaria da tutti i giorni. Benché siano entrambe automobili la loro destinazione d'uso è talmente diversa che - primo - non si posso paragonare e - secondo - non si possono valutare e scegliere in base agli stessi parametri. 

Di bici sportive non capisco niente. Se qualcuno fosse interessato troverà infiniti forum e siti nell'internèt. Tipo Bici da Corsa, per dire, fatto bene e pieno di gente competente. Di bici da trasporto urbano capisco poco di più, ma siccome in città mi sposto praticamente solo in bicicletta di quelle scriverò.

Si diceva che da noi la bicicletta come mezzo di trasporto è quasi del tutto ignorata. Tipicamente in Italia si fa questo discorso: "io vorrei usare la bicicletta, però..." e dopo quel però ci sta sempre una motivazione o un'altra. Quello che c'è da capire è che le motivazioni, tutte buone e legittime in sé, sono sempre secondarie rispetto alla volontà.

Quando si dice "vorrei usare la bicicletta, però..." è come si dicesse "non voglio usare la bicicletta". Se si volesse usare la bicicletta, la si userebbe e basta. Solo che subentrano l'abitudine, la cultura, i pregiudizi, l'imitazione dei propri pari eccetera, e allora non lo si fa. Io ho cominciato ad usare la bicicletta quando mi sono trasferito in Germania, perché qui la usano molto di più che non da noi. Mi è bastato vedere la questione da un punto di vista diverso ed è cambiata anche la mia volontà.

Voglio dire: qui d'estate piove sempre, d'inverno fa freddo vero, i mezzi pubblici sono più che buoni ed è il Paese che ha inventato l'automobile. Avrei mille buone motivazioni per non usarla, eppure...

Poi ci sono anche le motivazioni per usarla. A farsi un giro in rete è pieno di gente che vuole salvare l'ambiente, ridurre l'impronta ecologica, fermare il traffico. Personalmente uso la bici perché in città è il mezzo più economico e veloce per andare dal punto A al punto B. Non ho ragioni ideologiche o idealiste (Dio me ne scampi): semplicemente per andare al lavoro, dal portone di casa alla scrivania, ci metto metà del tempo che con i mezzi e l'auto, ad una frazione del costo (anche se il costo zero sbandierato dagli ideologi è una falsità).

Insomma, se qualcuno vuole diventare un ciclista urbano, deve solo volerlo. Una volta deciso, troverà il modo di affrontarne gli inconvenienti, allo stesso modo in cui affronta gli inconvenienti di usare l'automobile o l'autobus.

5 commenti:

Xxyyxy ha detto...

Sono convinta anch'io che la motivazione sia il motore principale in molte decisioni personali, lo stile di vita in particolar modo. La bici in città è comoda veloce e abbastanza sicura, fuori dai centri urbani risulta rischiosa a causa dei camion e delle auto veloci, non sicura nei pomeriggi invernali su strade poco illuminate... ecco potrei volendo essere una ciclista extraurbana, ma ancora ci tengo alla vita!

Tommy Angelo ha detto...

Vero, ma io appunto parlo di contesti urbani. Fuori dalla città è proprio tutta un'altra cosa...

leftheleft ha detto...

Personalmente uso la bici perché in città è il mezzo più economico e veloce per andare dal punto A al punto B.
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idem ed in più non mi costringe a stare stipato come una bestia dentro i pullman

rotalibra ha detto...

viceversa, aggiungerei che la bici può essere anche il mezzo più lento e dispersivo per andare da un punto A ad un punto B, il che è un notevole pregio.

Tommy Angelo ha detto...

Perché non hai mai provato a spingere una macchina: quello è il metodo pioù lento.