Fregati con le loro mani

Attraverso noiseFromAmeriKa apprendo che si starebbe per istituire una specie di diritto dei lavoratori a non essere stressati sul posto di lavoro, facendo in modo che il datore di lavoro sia attivamente coinvolto nella ricerca dei lavoratori stressati, in modo da evitare lo stress. Si può anche ricorrere a professionisti del settore.

No, ma benissimo. Perché per aiutare il lavoratore dipendente si sentiva il bisogno di screening psicologici, non c'è niente di meglio che mettere in mano al management, nero su bianco, la lista dei lavoratori che non ce la fanno a tenere il passo senza mantenere intatto l'amore incondizionato verso l'azienda. Non c'era niente di meglio che dare al datore di lavoro una scusa per mettere in un angolo quelli che non gli garbano. A norma di legge.

Mi immagino la scena: il lavoratore che lavora spesso è anche un rompiscatole, solo che non ci puoi fare niente. Ma con trucchetti del genere è tutto molto più facile: quando il lavoratore rompe e si agita e magari alza la voce, noi gli diciamo che è stressato e, per il suo bene, lo mettiamo a temperar matite e a fare coriandoli dei documenti riservati.

Che poi se uno è stressato perché i suoi superiori sono delle emerite testedi, ha due opzioni: o se lo tiene per sé e se lo mette in tasca (opzione che adotto di solito) oppure lo dice, così i suoi superiori sapranno che si ritieno stressato per colpa loro. Facendoli felici come non mai e assicurandosi un luminoso futuro in azienda.

Se qualcuno volesse fermare il legislatore in materia di lavoro mi farebbe un gran favore. Già hanno reso i contratti un delirio privo di senso, poi ci infilano queste perle di saggezza non richiesta e siamo a posto.



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