Noto da qualche tempo a questa parte (nel senso che ho cominciato a notarlo da poco, non che sia cominciato da poco) che tra i blogger e i commentatori dell'internet si sta radicando un uso curioso di un'abbreviazione solitamente destinata a testi più seriosi. Mi riferisco all'uso di “cit.”
Come dicevo, quest'abbreviazione è sempre stata confinata alle note a pie' di pagina di saggi e scritti accademici. Si usa in un caso in cui non si deve usare op. cit. Op. cit. è l'abbreviazione del latino opus citatum e si utilizza per indicare un'opera citata – appunto – nella nota precedente, senza dover riscrivere tutta la tiritera. Cit. si adotta al medesimo scopo, ma quando si fa riferimento ad una nota precedente non contigua. Credo. L'importante è che entrambe significano “opera citata”.
Nel rutilante mondo della blogopalla, qualcuno ha scoperto l'abbreviazione cit. Solo che, non conoscendone il significato, le ha attribuito quello più intuitivo di “citazione”. E fin qui la cosa mi lascerebbe indifferente, abbiamo tutti cose migliori da fare che non badare a queste sciocchezze. Quello che mi fa rizzare i peli degli stinchi è l'uso che si fa di cit.
Che è il seguente: qualcuno scrive un testo qualunque e tra le righe ci infila una citazione. Poi, dopo la citazione, tra parentesi ci sbatte cit. Che è un po' come raccontare una barzelletta e spiegarla ancora prima che la gente rida. Cioè, mettere delle citazioni nei testi si è sempre fatto. Nei testi poetici e letterari, come anche nei dialoghi tra persone in carne ed ossa, la citazione non è mai sottolineata, non è mai indicata, perché è un gioco che si instaura tra l'autore ed il fruitore, è l'occhiolino strizzato al lettore colto e serve a condividere un qualcosa in più con un cerchia ristretta di persone. Lo scopo di fare una citazione, quindi, è proprio quello di rivolgersi ad un numero inferiore di lettori. Certo, una cosa del genere potrebbe essere considerata preambolo allo start sucking each other's dicks, ma in questa sede non interessa.
Se il nostro cittadino della rete decide di fare una citazione, non deve indicarla in alcun modo, altrimenti viene meno il senso di fare la citazione. Se Foscolo avesse scritto su Facebook, ne sarebbe uscito qualcosa del tipo:
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente (cit.), me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.
di gente in gente (cit.), me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.
E se Catullo fosse vissuto ai giorni nostri, dovremmo leggere poesie del genere:
Quello mi sembra simile a un dio, (cit.)
quello mi sembra superiore agli dei - se non suona bestemmia -, (cit.)
perché, seduto innanzi a tè, senza scomporsi,(cit.)
ti vede e ti ascolta,(cit.)
mentre dolcemente sorridi; a un tuo sorriso invece io miseramente(cit.)
mi sento tutto svenire, perché non appena
ti scorgo, o Lesbia, non mi rimane neppure
un filo di voce.
Si paralizza la lingua, una sottile folgore(cit.)
quello mi sembra superiore agli dei - se non suona bestemmia -, (cit.)
perché, seduto innanzi a tè, senza scomporsi,(cit.)
ti vede e ti ascolta,(cit.)
mentre dolcemente sorridi; a un tuo sorriso invece io miseramente(cit.)
mi sento tutto svenire, perché non appena
ti scorgo, o Lesbia, non mi rimane neppure
un filo di voce.
Si paralizza la lingua, una sottile folgore(cit.)
per le membra mi scorre, mi ronzano le orecchie(cit.)
di un interno suono, mi cala sugli occhi(cit.)
duplicata la notte.(cit.)
di un interno suono, mi cala sugli occhi(cit.)
duplicata la notte.(cit.)
Capite che la cosa non ha senso? O si fa la citazione e la si affida alla sensibilità del lettore, oppure si mette la citazione tra virgolette e si dice chiaramente chi si cita. Non questo continuo “guarda, ho fatto una citazione, te la mostro col dito. Ma non ti dico di chi è. Ah-ah!”
Poi ci sono quelli più evoluti, che hanno scoperto l'esistenza di [N.d.A.]. È un'abbreviazione che si trova, mi sembra, assai di rado, perché difficilmente un autore mette una nota al testo che sta scrivendo, ed in effetti di solito viene utilizzata all'interno della citazione di un testo altrui, oppure, in opere di letteratura in prosa, per indicare uno spiegone messo in mezzo senza particolare motivo, giusto per. Invece l'internauta moderno ne ha del tutto travisato la funzione e la usa in sostituzione delle care, vecchie parentesi o di una incidentale. Per esempio:
Allora, ieri avevo voglia di smanettare con il PC e allora ho pensato che potevo installare questo software che promette di boostare le prestazioni della CPU e di sfruttare al 100% la mia SV nVidia [cosa che avevo già fatto il mese scorso NdA] e allora ho cercato dappertutto ma non riesco a trovarlo.
Che Anubi mi assista, cosa c'entra NdA? Sei tu l'autore del testo, cosa ti metti, le note al tuo testo? Qual è il prossimo passo, togliersi una costola? Se davvero NdA si usasse in questo modo, avremmo versi del genere:
S’i’ fosse Cecco, [com’i’ sono e fui NdA],
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
Invece no, non li abbiamo. E ci sarà un perché... Comunque, come sempre esiste una soluzione: se tu, giovane o vecchio internauta, ti sei per ventura trovato tra le mani un qualche saggio o paper o articolo accademico, e trovi tutte quelle abbreviazioni così carine, fa' una cosa: dimenticale. Non usarle. In nessun caso. Mai.
10 commenti:
Giuro, mai visto "cit." usato al posto di "op. cit." in nota non contigua. Secondo me "cit." su FB e affini ha due scopi opposti:
a)far vedere che si e' colti (so che sto citando)
b) non assumersi la responsabilita' della frase in questione (non l'ho detto io).
Comunque ti consiglio la biografia di suo fratello Ibid., scritta dal Solitario di Providence.
Infatti, non ricordo bene la regola, mi sembrava che qualcosa del genere, ma posso sbagliarmi...
Facebook è il male assoluto... santiddio sono intorno a me... mi stanno prendendo... mi trascinano... l'orrore, l'orrore [Op.cit.]...
;-)
Cordialità
Attila
Il (cit.) internettiano nasce su USENET, e non per un uso serio.
Ma dai, è un bislacco tentativo di correttezza. Se voglio riportare una battuta del mio fruttivendolo, ma senza appropriarmene, metto (cit.) in modo che si capisca che non è farina del mio sacco.
L'alternativa sarebbe quella di mettere (1) e poi a piè di pagina
(1) Battuta pronunciata da Gennarino Cantalamessa, fruttivendolo in Roma, in data 8/6/2010.
Non mi pare molto adatto all'uso internettiano... :P
Attila addio! E' stato bello bloggare con te... :-D
Palmiro, onestamente non credo che queste persone arrivino da USENET o che abbiano imparato niente da lì. Mi sbaglierò, ma...
Anonimo, scusa ma se tu mi dici che è una citazione ma non mi dici di chi, dovrei capire che è del fruttivendolo sotto casa tua? Magari è una citazione di Einstein che io dovrei sapere, e invece no...
O dici tutto, o non dici niente :-)
Beh, volendo puoi prenderla come un "è una citazione, è per pochi e per far vedere che l'ho usata consciamente e appositamente come tale la virgoletto e ci piazzo (cit.) in fondo". Sarà il postmoderno? :D
PS
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latinismi a cazzo? parliamone: io trovo sconsiderato l'uso che si fa di "sic", quando viene usato non con il suo significato di "proprio così", ma come una specie di "ullallà".
onq, spiegati, che questa mi manca...
eh, ne parla pure vichipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Sic col mio stesso disappunto. l'ho visto più volte, è intollerabile.
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