Ignoranti

Ogni tanto mi faccio un giretto delle blogstar. Più che altro perché spesso sono linkate nei blog che leggo quotidianamente e perché ultimamente al lavoro è un po' fiacca. Così mi capita di leggere spesso e volentieri la tirata contro i veneti ignoranti. Un esempio recente è questo (consiglio di leggere i commenti, molto esplicativi) (un'alternativa è questa).

La maggior parte dei miei lettori, a occhio, non è veneta. Io lo sono. Chi è veneto come me, soprattutto se è nato in centri minori o proprio in campagna, è cresciuto nutrendosi di commenti come quelli del blog di cui sopra (non è che queste blogstar brillino per acume o originalità).

Sostanzialmente gli intellettuali che sentono il bisogno di commentare riguardo al Veneto vi sgranano sempre il medesimo rosario di castronerie.

  1. In Veneto sono tutti bifolchi ignoranti e odiano i negri
  2. In Veneto parlano tutti dialetto, a dimostrazione del punto 1
  3. In Veneto sono tutti ricchi e hanno tutti la fabbrica
  4. In Veneto sono tutti finti cattolici baciapile
  5. In Veneto si lavora e basta

Scrivere e leggere su un blog cose del genere è normale, soprattutto se il vostro blog si dichiara progressista e di sinistra. Ma, come ho scritto, non sono stati certo i blogger a scoprire queste ostinate verità sociologiche: se siete veneti, le avete sentite per una vita.

Di fronte a tali giudizi, potete reagire in molti modi. Uno, molto comune, è quello di cercare di dimostrare che voi siete dei fini intellettuali, che non parlate dialetto, che non avete la fabbrica, che siete atei e che non lavorate. Sarete una delle figure che, ottant'anni fa, potevano vantare una qualche forma di prestigio sociale, perché capaci di leggere e scrivere in un mondo di analfabeti o perché in fortuito contatto con le classi sociali superiori.

Eppure la maggior parte delle persone non sceglie questa via. Se penso alle persone che frequento io, nessuno ha avuto voglia di fare l'intellettuale: qualcuno è operaio, qualcuno è magazziniere, altre sono infermiere o impiegate; c'è anche qualcuno che lavora in proprio, una fabbrichetta, qualche dipendente. Molti vanno a messa la domenica. Si parla dialetto tra di noi. I nostri nonni parlavano dialetto, i nostri genitori parlavano dialetto, noi parliamo dialetto. Non è una scelta o una rivendicazione d'orgoglio, è semplice quotidianità.

Ecco, tutte queste persone, che non sono ricche, che non vanno in giro col SUV, sono coloro i quali i nostri intellettuali progressisti si divertono a trattare come minus habentes. Ma provate a pensare: vi alzate tutte le mattine alle cinque per andare in fabbrica; fate il turno di notte in un centro di assistenza per disabili; vi siete fatti 10 ore sotto il sole a tirar su muri; avete il mutuo da pagare, le bollette, la dichiarazione dei redditi, la macchina che non va, il dentista che costa una fortuna. Voi ci andate anche a messa, ma le bestemmie ve le cavano di bocca. E poi arrivano questi, gente mai vista, gente studià, e vi dice che siete ignorante, che siete razzista, che siete materialista e che pensate solo alle vacanze al mare.

Vi accusano di lavorare, che pensate solo al lavoro. Perché tanto il mutuo si paga da solo, no? Le bollette basta metterle da parte, la visita medica a pagamento basta non pensarci, no?

Vi accusano di essere ricchi, perché non vivete in uno slum da terzo mondo.

Vi accusano di parlare dialetto, come se fosse un delitto, come se faceste del male a qualcuno.

Accusano i vostri nonni di essere stati poveri e non di esserlo più.

Accusano i vostri genitori di essere ricchi (ancora con questa storia? Sì, siete tutti ricchi in Veneto).

E allora cosa fate? Votate per chi dice che invece no, che il dialetto è meglio dell'italiano, che non siete dei bifolchi e che non accettate che qualcuno venga a giudicare il modo in cui siete usciti dalla miseria. E come darvi torto? La Lega non sarà il massimo, ma è anche l'unica opzione, perché la classe intellettuale ha aborrito le proprie origini e si è allontanata da quelli di cui avrebbe dovuto essere espressione, lasciando un vuoto che è stato colmato alla bell'e meglio dalla Liga Veneta e dalla Lega Nord. Così, mentre il Veneto ha prodotto il più celebrato poeta italiano vivente, ci si fa rappresentare da chi pensa che cultura voglia dire cartelli stradali monchi dell'ultima sillaba.

Davvero complimenti, per fortuna che sono intellettuali e progressisti... che poi insomma, almeno una volta c'erano i signori che schifavano i poveri e non era una bella cosa, ma era comprensibile: ricco, studiato, vestito bene, facevate un figurone di fronte ad un povero analfabeta con le mani grosse come un badile e gli zoccoli di legno ai piedi. Ma oggi? Tutta questa gente che non riesce più a trovare il prestigio sociale di una volta, prof, giornalisti, impiegati di basso rango, tutti che si atteggiano con aria di superiorità e additano il popolo ignorante e cafone, mentre il popolo non sa nemmeno della loro esistenza. E accusano il popolo di essere ricco e crapulone, solo perché loro non riescono a pagarsi i vestiti firmati.


Note a margine:

Mi pare che queste bloggostelle siano cresciute a pane e telefilm americani, da grandi abbiano letto i libri americani e, in breve, abbiano assimilato la giusta dose di politicamente corretto. È logico dunque che per loro qualsiasi conflitto tra etnie diventi la lotta tra wasp e afroamericani. Peccato che il mondo non sia l'Alabama, men che meno lo è il Veneto. Basta con questa storia che i veneti odiano i negri e che cercano la purezza del sangue ariano. Davvero, è patetica.

Altra cosa: il Veneto non è l'Inghilterra vittoriana e nemmeno gli Usa della Bible Belt, quindi non esiste nessuna morale sessuale come la si vede denunziata nei libri e nei film anglosassoni. Vi posso assicurare che siamo entrati anche noi, a pieno titolo, nel ventunesimo secolo.

Infine, comprendo che la commedia, con la sua struttura modulata secondo topoi vecchi di quasi 3000 anni e con le sue maschere caricaturali, possa risultare di più facile comprensione per le menti semplici. Ciononostante, Signore e signori rimane sempre una commedia, non un trattato sociologico o antropologico. E farà anche ridere ma non ha più attinenza alla realtà di Arlecchino e Pantalone.


27 commenti:

Alternoia ha detto...

Fa piacere leggere queste cose :)
Alle volte la penetrazione di queste minchiate è tale che si assiste a veneti che si "giustificano" dell'essere veneti di fronte a persone di altre regioni, criticando per primi la propria regione (e soprattutto i veneti, anzi, gli altri veneti), come per espiare una colpa(!). E di solito nessuno dall'altra parte li ferma. Ma vabè, non è un fenomeno nuovo, solo dispiace vederlo applicato :P

Anonimo ha detto...

Sono veneto e lavoro 7 giorni su 7 per pagare mutuo, rata auto (rubata dagli zingari) e mantenere la mia famiglia.
Se va bene faccio una settimana di ferie all'anno; questo no:a settembre c'è il dentista ed a mia moglie servono 2 ricostruzioni.
Condivido il tuo post e le tue conclusioni. Scrivi che c'è chi ha scelto di fare il magazziniere, l'idraulico o l'impiegato, ma ci sono anche tanti, come me, che a 15-17 anni non hanno potuto scegliere ed hanno dovuto trovarsi un lavoro.
Per questo a differenza di te ODIO questa base di sinistra che insulta quei veneti che non sono abbastanza fortunati da dedicarsi alla Cultura o Impegno Sociale invece di svegliarsi alle 5 ogni giorno del calendario.

Federico.

poggy ha detto...

Chi è veneto come me, soprattutto se è nato in centri minori o proprio in campagna, è cresciuto nutrendosi di commenti come quelli del blog di cui sopra

Eh. Presente :)

Post condivisibilissimo. Personalmente non credo voterò mai Lega per tutta una serie di motivi, ma mi sembra lapalissiano che, tra il partito che dice al potenziale elettorato "se non ci votate è perché siete dei bifolchi ignoranti" e quello che dice "siete fighi così come siete e meritate più considerazione di quella che avete avuto finora", la gente si senta più spronata a votare il secondo.

Ma magari è solo un'impressione mia, eh!

pagnino ha detto...

Guarda, nel mio paesino mezzo lombardo e mezzo emiliano, si parla solo il dialetto. L'adsl non è ancora arrivata. A messa ci si va tutti, ma si sta in fondo a chiaccherare. Studiare non serve all'interno di questa piccola società. La lega va forte, e tutti votano destra alle nazionali e sinistra alle comunali. Potremmo benissimo chiedere di essere annessi al Veneto. Vogliamo far parte anche noi di un luogo comune!

Yossarian ha detto...

Caro Tommy, io sono lombardo e sui lombardi circolano le stesse idiozie da parte delle stesse persone.

E' inutile che ti dica che hai scritto un post molto bello, perche' l'ho gia' fatto nel mio ultimo post, citando una delle persone e dei blog di cui parli in apertura e che rimuovero' dai miei link.

LOL, abbiamo fatto due post piu' o meno sullo stesso tipo di blogstar.

Mi rimane solo una cosa da dirti: queste "blogstar" che si piccano di essere cccccolte e raffinate, sono in realta' persone tristi e ovvie che hanno successo dicendo cose ovvie per un pubblico adorante e ovvio che si aspetta cose ovvie.

:-)

Tommy Angelo ha detto...

Aggiungo a mano i commenti precedenti, che non sono ancora stati importati da Disqus (se mai lo faranno) Appena riappaiono, edito questo commento.

Mi scuso con gli autori dei commenti.

* * *

Alternoia:

Fa piacere leggere queste cose :)
Alle volte la penetrazione di queste minchiate è tale che si assiste a veneti che si "giustificano" dell'essere veneti di fronte a persone di altre regioni, criticando per primi la propria regione (e soprattutto i veneti, anzi, gli altri veneti), come per espiare una colpa(!). E di solito nessuno dall'altra parte li ferma. Ma vabè, non è un fenomeno nuovo, solo dispiace vederlo applicato :P

* * *

Sono veneto e lavoro 7 giorni su 7 per pagare mutuo, rata auto (rubata dagli zingari) e mantenere la mia famiglia.
Se va bene faccio una settimana di ferie all'anno; questo no:a settembre c'è il dentista ed a mia moglie servono 2 ricostruzioni.
Condivido il tuo post e le tue conclusioni. Scrivi che c'è chi ha scelto di fare il magazziniere, l'idraulico o l'impiegato, ma ci sono anche tanti, come me, che a 15-17 anni non hanno potuto scegliere ed hanno dovuto trovarsi un lavoro.
Per questo a differenza di te ODIO questa base di sinistra che insulta quei veneti che non sono abbastanza fortunati da dedicarsi alla Cultura o Impegno Sociale invece di svegliarsi alle 5 ogni giorno del calendario.

Federico.

Tommy Angelo ha detto...

Eh no, se votate sinistra alle comunali non va mica bene. Quando comincerete a votare bene, allora ne riparliamo

Tommy Angelo ha detto...

Le blogstar sono vittime del loro successo. Sono le luci della ribalta che alterano la percezione, sono come i clown che nei camerini piangono e si bucano.

Dobbiamo aiutarle, non disprezzarle :-)

Tommy Angelo ha detto...

Alternoia: sì sì, tipico. Come se un campano si giustificasse con me perché la Mussolini o Bassolino dicono sciocchezze in tv. Sarebbe ridicolo

* * *

Federico: ho scritto "non hanno avuto voglia di diventare", era più che altro ironia e sarcasmo. Ho tenuto sottinteso che per alcuni è stata una scelta, per altri una necessità, per altri il caso e per altri boh?

Quello che dà noia è che oltre al danno di avere una vita dura, bisogna sopportare anche la beffa di essere insultati perché si lavora o si è ricchi.

Tommy Angelo ha detto...

sì sì, tipico. Come se un campano si giustificasse con me perché la Mussolini o Bassolino dicono sciocchezze in tv. Sarebbe ridicolo

Tommy Angelo ha detto...

ho scritto "non hanno avuto voglia di diventare", era più che altro ironia e sarcasmo. Ho tenuto sottinteso che per alcuni è stata una scelta, per altri una necessità, per altri il caso e per altri boh?

Quello che dà noia è che oltre al danno di avere una vita dura, bisogna sopportare anche la beffa di essere insultati perché si lavora o si è ricchi.

m.p. ha detto...

Sai Tommy, ogni volta che leggo blog simili non riesco a fare a meno di immaginarli mentre rivolgono la parola a gente che disprezzano palesemente dicendo cose del tipo: "Ehi, tu! Sì, proprio tu! Sì, tu che sei rozzo, ignorante, sporco e che puzzi anche un po' di sudore. Sì, vieni qua che ti devo dire una cosa. Lo so che sei un povero ignorante rincoglionito dalla televisione e che nella vita pensa solo ai soldi, a scopare le ragazzine, a rubare ed evadere le tasse, e che alla sera quando non rimani a casa ti rincretinisci guardando i reality show in televisione. Ma per una volta, anche se limitato e profondamente disonesto come sei non ne puoi capirne il motivo, fai una cosa giusta e vota per noi di sinistra."

Gente come Sartre, Foucault, e tutto il vero pensiero "di sinistra" prenderebbe questi snob da quattro soldi a calci per poi coprirli di sputi. Basta leggere quello che scrive oggi uno Zizek (postmarxista lacaniano) su gente simili e sul loro pensiero per capire il profondo disprezzo che suscitano in chi il pensiero "di sinistra" l'ha studiato ed interiorizzato veramente. Ma loro non lo sanno. Per loro la cultura sono i Luttazzi, i Salvatores, i Moretti, i Guzzanti con l'esposizione ornamentale in libreria di qualche libro di Hesse e Garcia Marquez.

Annuska ha detto...

Gentile Dott. Tommy Angelo, a seguito della lettura del Suo post vengo ufficialmente a chiederLe la mano. Vuole sposarmi? Sono veneta ed emigrata anch'io (come generazioni di nostri conterranei), parlo in Italiano fluentemente sebben mi venga più facile il dialetto, bestemmio poco (solo per necessità) e i miei familiari mi hanno sempre insegnato che farsi un culo come una campana è COSA BUONA, non di cui vergognarsi. Pertanto mi faccio un culo come un campana. Cucino bene, tra l'altro.Mi sposi? Vuoi?

Tommy Angelo ha detto...

Infatti, perché il punto non è essere di destra o di sinistra, che alla fine conta quel che conta. È guardare gli altri dall'alto in basso, quando non si è certo più in alto degli altri.

Tommy Angelo ha detto...

Ma io avevo capito che tu e il culo, cioè insomma, come dire? Non è che proprio... :-D

L'offerta di matrimonio mi onora e mi tenta, ma al momento non posso accettare. Appena riuscirò a trovare la chiave della catena, volerò verso i Paesi Bassi e coroneremo l'unione tra due veneti emigranti, mangiando poenta col tocio e bevendo vini della Lontana Terra Natia.

Annuska ha detto...

Il culo inteso metaforicamente... ;-) Comprendo la situazione, attenderò. D'altra parte siamo abituati. Fuor di metafora e dallo scherzo leggendo blog e commenti c'è una cosa che mi ha fatto incazzare come una pantera (Cioè in modo particolare) è l'invito ad uscire dal Veneto. Ma porca puttana!!! Saremo anche ignoranti, gretti, bigotti, bestemmiatori e razzisti, ma siamo anche sempre in giro. Ci sono Veneti dappertutto, cazzo.

Tommy Angelo ha detto...

Visto che sei anche tu in giro per il mondo, alla fine non ti sembra che siano loro quelli gretti, chiusi e provinciali? Intendo dire: il professorino intellettuale che non parla nemmeno inglese e non sa usare un computer per me è ad un livello culturalmente inferiore dell'impiegato che non ha fatto l'università.

Perché se vuoi considerarti culturalmente superiore, nel 2010, non puoi più bullarti di aver letto qualche libro in italiano o in latino. Non conoscere l'inglese è inaccettabile da questo punto di vista. Io, per fare un lavoro pagato poco e che non richiede di essere premi nobel, devo sapere l'inglese (e il tedesco, anche se a livello basico), e tutta la gente che lavora con me parla due lingue, a volte anche tre o quattro, oltre alla propria.

Chi lavora qui deve saper usare il computer. Non sto dicendo che deve saper programmare, sto dicendo che ormai, fuori dai concorsi per prof del liceo, si da per scontato che tu sappia usare il computer, al pari di saper scrivere.

Invece ci sono moltissimi professori che non sanno l'inglese, non sanno usare il computer, vivono nella loro bolla dei concorsi pubblici e si permettono di fare la moraletta a chi, nella vita, è riuscito a costruire qualcosa.

Ognuno fa quello che può, e c'è chi non ha potuto studiare, c'è chi è nato povero ed è riuscito comunque a migliorare la propria condizione, anche senza parlare l'italiano della Crusca. Conosco gente che da bambina faceva la fame, gente che ha preso e se n'è andata dall'altra parte del mondo per poter avere una vita migliore: è a queste persone che porto rispetto.

Ma se ti vanti di essere un intellettuale mentre sei culturalmente assimilabile ad una maestra di fine '800, sei solo un poveretto, un borioso e vanaglorioso pallone gonfiato.

m.p. ha detto...

Sante parole! E la cosa incredibile è che se provi a farglielo notare, non capiscono. Non ci arrivano proprio. Ti parlano con sufficienza di queste diavolerie tecnologiche (che non conoscono e non sanno usare) perché le cose importanti sono altre. I libri che leggono loro, i film che vedono e stimano loro, la musica che ascoltano loro... non quelle porcherie volgari che piacciono al popolo.

Con tutto il disprezzo che nutrono per i cambiamenti e per le masse incolte, hanno poi anche il coraggio di definirsi "progressisti" (e la cosa più angosciante è che sembrano pensarlo veramente). Non vengono nemmeno sfiorati dall'idea che non solo sono profondamente reazionari, ma alla fine sembrano una specie di Ancien Regime senza nobiltà che rivendica la propria superiorità in base alle categorie che loro stessi hanno definito a loro immagine e somiglianza.

Tommy Angelo ha detto...

L'ultima volta che i nobili si sono creduti superiori ai borghesi e vivevano a sbafo sono finiti decollati.

Fossi in loro, comincerei presto a cambiare atteggiamento :-)

Odysseus_Nauticus ha detto...

Non finirò mai di stupirmi di quanto queste chiacchiere da bar possano dare ottanta volte più fastidio se elevate a Seminario Di Alti Studi, com'è tipico della Cvltvra delle Libere Terre Periferiche In Fondo A Destra Da Qualche Parte Nell'Impero.
Dev'essere un problema di vista. Gli stessi fenomeni riscontrati nel meridione gli appaiono immancabilmente sintomi del proverbiale Cuore D'Oro delle Stirpi Mediterranee.

PS
"il più celebrato poeta italiano vivente": Zanzotto? :)

Galatea ha detto...

Peccato che sia veneta anch'io, parli dialetto, abbia avuto nonni poveri, abbia uno stipendio da fame, paghi le bollette, prenda autobus e il vaporetto, abbia amici che fanno i magazzinieri e gli operai in fabbrica, viva in un suburbio urbano proletario e sia cresciuta sentendo commenti e ragionamenti come quelli espressi in questo post, per cui se uno descrive la realtà che si trova attorno ma questa non coincide perfettamente con quella che descrivi tu è un comunista al caviale e uno snob. E come dovrei farli parlare, i miei personaggi veneti, in toscano cruscante?Se descrivo un autobus in cui c'è un veneto ubriaco sono snob? Non più di te, che accusi chiunque dia delle cose una interpretazione un po' diversa dalla tua, o colga altri particolari. Ognuno ha la sua forma di snobismo, e di ignoranza.
Ciao, stai bene.

Annuska ha detto...

Sì sì sì!!! Rinnovo l'offerta! Sposami, se non ti piaccio vivremo di un amore intellettuale e platonico! E' verissimo. Io stessa nel mio piccolo (sono 1,58) NON ho alcuna laurea e parlo correntemente due lingue e mezza. Son capace di utilizzare un sacco di strumenti informatici (Tipo anche AS400 o SAP) e la gente che non fa un cazzo dalla mattina alla sera MI FA GIRARE I COGLIONI!!! E francamente non credo nemmeno a tutta quella fuffa politically correct delle mie ovaie, è na-tu-ra-le che i capannelli di persone che bivaccano davanti al tuo portone ubriache perse che ti gridano dietro delle robe irripetibili facciano incazzare. Vorrei ben vedere. A maggior ragione se la tua CULTURA (perchè anche questa è cultura, cazzo) è fatta anche di lavoro e di un'etica del lavoro, che ancora noi veneti (scusami, ma almeno di questo sono orgogliosa, sì!) abbiamo. Ciò detto le teste di cazzo ci sono dappertutto... Mica solo tra Brescia e Udine. Ah, quoto totalmente il commento di m.p. Non conosco persone più reazionarie e conservatrici dei cosidetti progressisti di oggi.

Tommy Angelo ha detto...

Vado a memoria: non ricordo di aver scritto che Galatea non fa tutte quelle cose, né di aver usato espressioni come "comunista al caviale" o "snob". Magari mi sbaglio.

Io ho parlato di un fatto: che in certe regioni d'Italia la gente, pur di non far vincere la sinistra, pur di veder la sinistra perdere, preferirebbe farsi crocifiggere ai pali della luce. Ho anche dato una spiegazione del fenomeno, che naturalmente può essere condivisibile o meno.

Tu, per replicare, hai risposto con "io io io io". Francamente, non vedo alcuna critica nel merito. Ma forse mi sbaglio ancora...

Attila_m74 ha detto...

Ottimo post, pur arrivando da un po' più ad est del Veneto (ma, parlando un dialetto molto simile a quello veneto, avendoci lavorato e lavorando ancora abbastanza all'interno, mi sento molto immerso nell'ambiente), condivido al 100% il tuo discorso!

Cordialità

Attila

Schlecter ha detto...

Tommy, concordo sul fatto che i veneti sostanzialmente non siano razzisti, o almeno non lo siano più di qualsiasi altra popolazione che abita la penisola. Non credo che sostanzialmente votino Lega per le sparate borgheziane tipo "Padania bianca e cristiana", ma penso sia una forzatura dire anche che lo facciano per una sorta di reazione ad una etichetta superficiale che viene loro affibbiata da una classe intellettuale (o sedicente tale), i cui giudizi peraltro ignorano totalmente, come scrivi giustamente tu. Penso che le frustrazioni c'entrino poco con il voto leghista, che secondo me è sostanzialmente basato su rivendicazioni di tipo economico (anche se non capisco come si faccia ancora a credere a un partito il cui leader è contemporaneamente ministro a Roma e minaccia la rivoluzione armata contro il centralismo romano).

Inoltre, per quanto mi insegna la mia esperienza di chiacchierate con altri italiani, questo atteggiamento nei confronti degli abitanti del Veneto a mio parere non è tanto peculiare della classe intellettuale, ma molto più generale. Non sono solo il professore né il politico pd a credere che qui si pianifichi una soluzione finale contro negri froci e giudei. Lo pensa anche chi si spacca la schiena o si alza alle 5 di mattina in Campania o in Piemonte. La causa di tutto questo è probabilmente, come al solito, il sistema dei media, che da risalto ad alcune infelici uscite di qualche sindaco verdevestito.

Sono sicuro che ora come ora il trevigiano più conosciuto, dopo i Benetton, non sia Zanzotto, ma Gentilini, e questo per via dei leprotti, delle panchine e di altre cazzate simili. Anche perché non può proprio vantare nessun altro motivo, come politico e come sindaco, di essere ricordato. Gentilini dice quelle cose, i trevigiani lo votano, ergo i trevigiani pensano quelle cose. Il sillogismo non è veritiero, ma verosimile.

Tommy Angelo ha detto...

Be', se votassero per ragioni di tornaconto economico, per prima cosa non voterebbero :-) Se votassero, sarebbe in forza di una specie di voto di scambio. Ora, è chiaro la Lega distribuisce favori in cambio di voti, come tutti i partiti, però considerando che è un partito di governo da anni in fondo non riesce a fare poi molto.

Non so negli ultimi anni, ma da quanto ricordo lo spirito di rivalsa del veneto nei confronti del mondo era una cosa ben presente. Probabilmente montata ad arte per trovare consenso, ma pur sempre presente.

Purtroppo la politica si basa molto più sul raccogliere consenso per mezzo di questi trucchi propagandistici che fanno leva su sentimenti che non su un razionale scambio di favori. Ed è uno dei motivi per cui mi fa schifo.

Poi, se l'operaio campano pensa che i veneti siano razzisti o che sia pericoloso per un meridionale camminare per strada in Veneto (cose sentite dire veramente) lo fa perché ci sono giornalisti ed intellettuali che lo scrivono e lo dicono, allo stesso modo in cui un leghista veneto crede che gli iraniani siano arabi e vogliano instaurare un califfato con capitale Musile di Piave. Non è che ste cose se le inventano dal niente. Leggono i giornali, leggono i blog e tutti dicono che i veneti odiano i negri, vuoi che i giornalisti dicano bugie? Nooo...

Roberta Maggi ha detto...

Sono 'foresta', vivo in Veneto, a Verona da 11 anni, parlo 3 lingue e conosco molto bene tutta l'Italia oltre che aver viaggiato molto all'estero. Mi dispiace confermarlo, ma molti veneti sono molto ignoranti, montati, gretti e ostinati, inospitali, oltre che spesso cattivi dentro.
Tornassi indietro non investirei mai le mie energie in questa regione, dove molta gente mi ha causato grandi sofferenze con il suo modo di fare.