Cocci aguzzi d'illegalità

È qualche anno che manco dall'Italia e quindi la maggior parte delle nuove evoluzioni della cultura pop non mi arrivano o mi arrivano con molto ritardo. L'altro giorno mi è capitato di vedere questo:
Dal punto di vista di chi è nato e cresciuto in Italia ma ormai la osserva da lontano e la compara quotidianamente con realtà diverse, questo finto trailer rappresenta perfettamente la peculiarità italiana. Che non è quella di essere "italiano medio", tutto preso da calcio e veline, che si crede furbo perché ha la macchina a gasolio quando il prezzo della benzina sale. Ma è quella di pensare che tutti gli altri sono così, mentre tu no, sei l'unico diverso. Ogni singolo italiano pensa che tutti gli italiani siano un branco di scemi e si sente superiore perché lui, invece di fare la cosa x che fanno tutti, fa la cosa y, che lo qualifica come estraneo alla sua stessa cultura. 

E mentre pensa questo, generalmente l'italiano non si accorge che invece fa le stesse identiche cose che critica negli altri. C'è una cronica incapacità tra chi nasce in Italia nel vedere le proprie azioni in maniera obiettiva. 

Faccio un esempio semplice semplice. Generalmente gli italiani che arrivano qui in Germania, se sono giovani e laureati, sono esattamente il pubblico cui il finto trailer è destinato: disprezzano la furbizia e l'illegalità del nostro paese, sono nemici del Berlusconismo, radice di tutti i mali, e magari dicono di essersene andati perché in cerca della legalità, di un paese civile dove le regole della convivenza funzionano.

Benissimo, io con queste persone finisco sempre a litigare (e dico litigare, non scambiare differenti opinioni) per la solita cosa: quando andare a buttare il vetro nell'apposito cassonetto.

Perché dove vivo io il vetro si va a buttare nei cassonetti appositi, che sono lungo la strada e servono diverse case o condomini. L'operazione è consentita in orari determinati, dalle 7 della mattina alle 7 di sera dei giorni lavorativi. Il motivo di questa regola è evidente: buttare delle bottiglie vuote dentro un contenitore vuoto o pieno a metà di altri vetri fa molto rumore e non si vuole che tutto il vicinato sia disturbato dal casino di vetri rotti.

L'orario di per sé è arbitrario, nel senso che le sette di sera sono poco diverse dalle sette e mezza o dalle otto. Solo che, quando hanno dovuto decidere per un'ora, hanno deciso per le sette. Come per il limite di velocità, non è che 50 all'ora sia molto diverso da 55 o 60 all'ora, ma bisognava decidere un limite e si è deciso quello.

Se voi prendete uno dei nostri connazionali che sono venuti in cerca della legalità, andrà sempre a buttare il vetro dopo le sette o di domenica. E se proverete a fargli notare che esiste un regolamento che vieta di farlo dopo le sette, vi guarderà come se aveste detto la più gran castroneria dai tempi di Omero.

Perché per gli italiani che su Facebook condividono le foto dei magistrati morti e linkano gli articoli a favore della legalità, la legge è un'entità astratta e generale, nel senso che esiste in una dimensione teorica che coinvolge una ipotetica cittadinanza. Ma non appena la legge arriva a sancire il comportamento concreto ed inviduale, cioè quando vieta a te di fare la tal cosa in questo momento, tutti - e ripeto: tutti - gli italiani che conosco si irritano e reagiscono come se la legge gli impedisse di buttare il vetro per sempre e li obbligasse ad accatastare le bottiglie vuote nella vasca da bagno di casa.

E siccome a loro questo non va bene, si rifiutano di rispettare il regolamento e buttano il vetro un po' quando gli pare. E si incazzano come iene se glielo fai notare. E di solito sono io che glielo faccio notare, per il semplice motivo che è un regolamento di puro buon senso che serve a fare in modo che nessuno rompa le scatole agli altri, te compreso.

Ma attenzione, perché questo comportamento non viene percepito come una violazione delle regole. Queste persone ragionano all'incirca così: quello che faccio io è giusto; la regola vieta i comportamenti ingiusti; quindi non violo alcuna regola. Manca del tutto la percezione che il proprio comportamento concreto si attiene o non si attiene alla regola concreta e non ad un vago concetto di giustizia che viene creato dal singolo e che si applica aprioristicamente secondo la convenienza.

Ora, l'esempio è scemo ma pregnante, perché questa mentalità ha due conseguenze: che il singolo italiano viola le regole senza rendersene conto e - di conseguenza - che certamente violerà le regole ogni volta che queste andranno contro il suo utile.

Se parliamo di un neolaureato in cerca di lavoro in Germania, le regole infrante sono tutto sommato di poco conto. Non è che la polizia vada in giro a controllare che alle sette e dieci minuti non ci sia gente che getta le bottiglie nel cassonetto. Ma se quel neolaureato diventa col tempo un dirigente o un dipendente pubblico, si troverà ad infrangere le regole senza saperlo; solo che questa volta le conseguenze saranno ben più gravi e non si limiteranno ad un po' di rumore. Un dirigente che gestisce in maniera "allegra" i conti dell'azienda la farà fallire e farà perdere il lavoro a tanta gente. Un dipendente pubblico che acceleri certe pratiche perché sono quelle dell'amico e rallenti certe altre perché sono quelle di uno sconosciuto, moltiplicato per tutti i dipendenti pubblici, blocca il sistema nel suo complesso.

Per questo quando vedo i link tipo "Democrazia e legalità", "Parlamento pulito" eccetera, non riesco a non pensare che sia solo il nuovo bigottismo del secondo millennio. Come una volta si predicavano pubbliche virtù e poi ci si andava a far ricucire l'imene dal dottore amico di famiglia, oggi si alzano alti lai per l'illegalità della casta e poi, in privato, si viola la legge quando fa comodo.

Con la differenza che essere ipocriti sulla verginità prima del matrimonio non fa male a nessuno, essere ipocriti sul rispetto della legalità danneggia ogni singolo individuo. E lo stato in cui si trova l'Italia oggi ne è la prova.

11 commenti:

lamb-O ha detto...

Eh, c'è del vero. In effetti, parlando per me, sono ligio e *persino* puntuale, non penso nemmeno di essere meglio di chi ho intorno, anzi (poi non mi aspetto di essere creduto, so com'è la situazione) - e infatti di link sui magistrati, la casta e la legalità non ne metto nemmeno scannato ^^

Schlecter ha detto...

Mah, dipende dall'esperienza che hai. È vero, a volte chi posta il link alle agende rosse di Borsellino poi va a buttare l'immondizia alle tre del mattino. Per quel che vedo io che sto in Italia, molto più spesso chi posta lo stesso link si incazza con quello che getta l'immondizia quando non deve, perché appunto vede in quell'atto apparentemente insignificante i mali dell'Italia, che passano per il posteggio della macchina sul posto dei disabili e vanno su su fino a Berlusconi. Personalmente non generalizzerei, e se dovessi farlo, generalizzerei al contrario. Diciamo che la genìa dei maleducati è abbastanza ben distribuita.

Aggiungerei che il violare le regole (siano esse leggi o procedure) a seconda delle esigenze è una virtù italica che non sempre nuoce, perché è proprio questo che rende gli italiani capaci di uscire da certe situazioni in cui seguire la norma renderebbe impossibile o difficilissimo conseguire il risultato voluto.

Suuuuuca!

Tommy Angelo ha detto...

Oh sì certo, si incazza se gli altri buttano l'immondizia quando non deve, ma cosa fa lui quando gli fa comodo buttare l'immondizia fuori orario? è

Tommy Angelo ha detto...

Eh infatti, nessuno è senza peccato, ed è per questo che è sempre buona regola non mettersi a puntare il dito sugli altri, perché di solito ci si fa una magra figura.

Schlecter ha detto...

Oh sì certo, si incazza se gli altri buttano l'immondizia quando non deve, ma cosa fa lui quando gli fa comodo buttare l'immondizia fuori orario? È quello il problema.

Sottintendevo che quelle persone l'immondizia non la buttano quando gli pare.

Ma non eri tu quello che diceva che in Germania le cose funzionano finché funzionano, e quando c'è un problema non sono capaci di andare contro procedure e regole per risolverlo? (E comunque avevo scritto "non sempre")

Quello che di buono si fa in Italia è spesso (non sempre, spesso) frutto di chi va contro un sistema di regole che sistematicamente ti remano contro.

Italiani e Tedeschi hanno un rapporto diverso con le regole perché per i crucchi le regole servono a far funzionare meglio le cose, per gli Italiani servono solo a metterti i bastoni tra le ruote. E credo che questa opinione abbia da entrambe le parti un qualche fondamento.

Solo che poi capita che questo atteggiamento gli Italiani lo applichino anche a regole che effettivamente servono per regolare in meglio la vita sociale, come credo sia più tipico dei Tedeschi seguire le regole anche quando sono palesemente idiote: infatti il concetto di dovere svincolato dal contenuto dell'imposizione non l'ha certo inventato un Italiano.

Ovviamente sarebbe cosa buona e giusta che gli Italiani si comportassero un po' più come i Tedeschi, e allo stesso tempo sarebbe bello che vi fosse un atteggiamento diverso da parte di chi definisce le regole.

Insomma, è un po' come per le tasse e l'eterna diatriba se sia giusto che prima chi non le paga inizi a farlo oppure che prima lo Stato smetta di utilizzare le risorse à la Fiorito e abbassi un po' l'imposizione.

r3dz ha detto...

per come la vedo io l'italiano rompe i coglioni.
ce l'ha proprio nell'atteggiamento, nel dna o giù di lì.
non può farne a meno, sia che lo faccia con scienza sia che gli venga spontaneo, l'atteggiamento dell'italiano è fastidioso: supponente, superbo, egoista, presuntuoso ed egocentrico. infastidisce quando dovrebbe buttare il vetro in determinati orari e non lo fa, o quando dovrebbe attendere un attimo composto in coda allo sportello e invece... quando magari un minimo di educazione in un treno affollato sarebbe molto gradita e semplice buonsenso ma evidentemente....
non ho che dati empirici ed incerti a riguardo ma la più grande differenza che percepisco (e gradisco) fra un italiano ed uno statunitense o australiano o un tedesco è che quest'ultimi non rompono mai i coglioni. (se non per quello che gli dovrebbe spettare)gli americani, ad esempio, non sono affatto mediamente più 'intelligenti' di noi italiani, e così pure i tedeschi, ma cazzo che atteggiamento diverso hanno rispetto a noi! mai che rompano i coglioni gratuitamente a priori!


per ora di peggiori rispetto a noi italiani ho trovato soltanto gli indiani, e trovo la cosa piuttosto umiliante.

Tommy Angelo ha detto...

No aspetta, mi sa che stiamo parlando di due cose diverse.

Tu stai dicendo che è giusto violare le regole quando queste sono ingiuste o insensate. È un discorso su cui si può discutere, e mi trovi anche d'accordo.

Io due mesi fa al lavoro ho apertamente violato un ordine del mio superiore (tedesco) perché lo consideravo dannoso per il lavoro. Sono andato da quelli che lavorano con me e ho detto: "le direttive sono queste, ma sono sbagliate e quindi si fa diversamente. Mi assumo io la responsabilità della cosa."

Ho fatto bene? Ho fatto male? Non saprei, ho fatto quello che ritenevo più giusto per l'azienda, ma l'ho fatto nella consapevolezza di aver violato le regole ed ero pronto a pagarne le conseguenze senza protestare.

Quello che cercavo di dire nel post è che per gli italiani non fanno questo, non violano le regole quando le considerano sbagliate. Quella sarebbe disobbedienza civile. In Italia funziona questo bigottismo legalistico per cui si grida all'illegalità degli altri, ma non si ha consapevolezza di quello che si fa.

Guarda, io ne ho viste di cose. C'era una persona che era qui in Germania ufficialmente per fare una cosa e veniva stipendiata dallo Stato, mentre invece lavorava da tutt'altra parte a stipendio pieno. E mentre questa persona rubava soldi allo Stato italiano, mi faceva una testa così su Berlusconi e la corruzione in Italia e dove andremo a finire.

Avevo un capo una volta che ha assunto amici e parenti senza nemmeno fare un colloquio perché tanto lui li conosceva, che scherzi che adesso si mette anche a fare i colloqui? E lui mica si rendeva conto di violare una legge e fare un danno all'azienda. Tanto poi la gente licenziata perché le cose vanno male non erano mica i suoi amici.

Il problema, come scrivevo, non è la violazione in sé. Il problema è l'inconsapevolezza della violazione, perché se non sai che stai facendo una cosa illegale, nel momento in cui ti trovi ad avere una posizione di responsabilità, oltre a violare la legge fai anche un danno a chi sta intorno.

Perché credi che i politici, quando li beccano con le tangenti, dichiarino stupiti "ma che c'è di male? Non capisco, lo fanno tutti..." È che proprio non lo sanno, perché nella loro testa le tangenti non si prendono, ma se tu prendi soldi sottobanco per dare l'appalto alla ditta amica, quella non è una tangente.

Non c'entra la differenza tra italiani e tedeschi, o perlomeno io non avevo posto questa contrapposizione. Parlavo solo di italiani in quanto tali.

Tommy Angelo ha detto...

Gli americani non so, i tedeschi rompono il cazzo in due maniere: ti vengono costantemente a far notare che la cosa che loro credono che tu stia per fare e che tu non stai per fare non si fa (lo fanno sempre, portanna, un giorno o l'altro li prendo a testate tutti e 80 milioni) e quando si ubriacano, che diventano peggiori del peggior italiano, gridano, ti toccano, fanno gli amiconi di sto c***o. E non so se hai presente la regolarità con cui si ubriacano :-)

Schlecter ha detto...

Avevo confrontato Italiani e Tedeschi per essere più chiaro. Il succo del mio discorso era questo:

Quello che di buono si fa in Italia è spesso (non sempre, spesso) frutto di chi va contro un sistema di regole che sistematicamente ti remano contro.

Che era una semplice constatazione "antropologica": gli Italiani vanno contro le regole perché da secoli le regole sono ispirate dalle stesse motivazioni che ispiravano le gride dei Promessi Sposi. Disobbedire spesso non significa "disobbedienza civile" ma mera sopravvivenza.

Poi certo, succede che questo ragionamento venga esteso anche alle regole "buone", e questo di sicuro non fa bene alla convivenza civile.


Però dai, questo atteggiamento secondo me non è poi così diffuso, e anzi, ultimamente vedo da parte di tanti un po' di moto di disgusto per certi comportamenti. Sarò troppo ottimista ma oggi mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno. :-)

Quartz ha detto...

Bisogna vedere se è nato prima l'uovo o la gallina, io ho l'impressione che le regole siano così perché a farle sono degli italiani così, non viceversa che è un po' troppo comodo...
Speriamo che le cose stiano migliorando, anche se da dove sto non riesco a farmi un'idea.

King_DuckZ ha detto...

Già visto il video, ma sempre divertente :D
Sono d'accordo, la gente che parcheggia in doppia fila si crede furba, ed è la stessa che si lamenta delle strade intasate senza capire che è anche per colpa sua. "Qualcuno dovrebbe fare qualcosa", tipo una magia, non so. E lo stesso atteggiamento di furbizia lo tiene anche a livelli più alti. Il punto è che a criticare sono tutti bravi, ma poi a fatti... sai le litigate che mi sono fatto a Natale a casa perché ero l'unico stronzo a fare la raccolta differenziata e dovevo sempre mettere le mani nella spazzatura degli altri per dividere il pesce dalla carta? Devo dire che dopo un po' ti senti tu lo scemo e ti adegui. Credo sia quello il messaggio del video.
Se può farti sentire meglio, i miei coinquilini inglesi, che mangiano pizza a domicilio tutti i giorni, buttano tutto nell'indifferenziata e se la tengono in camera. Appena vedono che il secchione della casa è stato svuotato lo intasano per bene con tutte le scatole della pizza, così dopo un giorno io e tutti gli altri già non sappiamo più dove buttare la roba, come a Napoli. Fortuna che faccio tanto umido e sono l'unico "deficiente" ad usare il secchio verde...